giovedì 23 giugno 2011

PREPARAZIONE DOSSIER-RASSEGNA SU LEGA NORD

un'idea probabilmente un po' folle...ma forse no. elaborare un memorandum collettivo, una "memoria politica" da ritirare fuori al momento opportuno, per provare ad evitare che la politica mediatica soffochi quella più razionale e basata su parole e fatti. quest'idea  nasce dal fastidio ormai davvero cutaneo che vivere in una città leghista mi procura (Verona). oltre al fastidio di sentire, continuamente, dire che Tosi è il sindaco più amato d'Italia. e oltre al fastidio di vedere, ogni giorno, quasi su ogni semaforo, adesivi leghisti (da domani comincerò a scendere dalla macchina, e a staccarli, in quanto sono ovviamente abusivi. tra l'altro: veronesi, fatelo anche voi!!). ma quanto al sindaco più amato d'Italia: quali caratteristiche lo rendono così amabile e l'hanno reso così amato? quali grandi iniziative politiche? credo che gran parte della sua "amabilità" la tragga dal contesto nazionale, in cui la Lega ha saputo muoversi con una tal maestria contraddittoria da non esser eguagliata da nessuno. la Lega è la  forza politica più capace di fare della contraddizione il motore del consenso. in base a queste un po' confuse e veloci riflessioni, ho deciso non solo di seguire, ma di registrare tutte le dichiarazioni della Lega e dei suoi esponenti più in vista, nonché quelle di Tosi. l'idea è di ricavare un documentato schema di consenso comune (Lega in generale, Tosi in particolare), basato NON SUL FARE, ma sul dire e sul contraddire. (qualcuno mi dica cos'è stato fatto dalla Lega dal 94 ad oggi: il federalismo? hanno fermato gli sbarchi? cosa?)
comincio a farlo adesso perché Tosi ha già silenziosamente lanciato la sua campagna elettorale per la prossima primavera, liftandosi in tv la sua barba sempre di due giorni (come mi ha fatto notare mio fratello!) con patine di moderazione, con dichiarazioni sempre pacate, con ammiccamenti un tempo insospettabili.

l'idea è di registrare cose e dichiarazioni che poi i cittadini non ricorderanno nel flusso mediatico stordente della campagna elettorale, dove spesso la voce grossa leghista non risponde, ma azzera l'avversario (cosa che d'altra parte è anche COLPA DELL'AVVERSARIO STESSO.....). questo memorandum sarà lì a ricordare molte delle cose che la Lega ha detto e non ha fatto, detto e contraddetto, e potrà essere usato per chiedere a Tosi e a tutti i leghisti conto sul loro passato politico. chiedo pertanto a tutti un aiuto: segnalate (mandando mail, su fb) dichiarazioni degli esponenti leghisti, verificate se vi danno seguito, osservate le loro posizioni e il loro variare nel corso degli eventi.... e mandate! tutto entrerà nel vademecum. questo un primo abbozzo di partenza, buttato giù al volo


Marzo 2011 - la Lega Nord si dichiara contraria alla guerra in Libia, ma in parlamento vota con il governo per la missione. Nel generale clima di ostilità alla guerra, Calderoli si distingue per una proposta: via i militari dal Libano per recuperare liquidità. Non se ne saprò più nulla, ma i tg ne hanno parlato a più riprese.

Maggio 2011 - dopo il primo turno delle amministrative Tosi, in collegamento esterno (forse al programma della Gruber), dichiara che il programma di Pisapia è una “cosa pericolosa”. Il riferimento è all’idea che via Padova possa essere un “laboratorio”, parola che Tosi pronuncia con un tono tra lo sprezzante e il sarcastico. Secondo lui, lì l’unica cosa da fare è la “messa in sicurezza”.

Giugno 2011 – dopo aver accusato Berlusconi e il Pdl per la sconfitta a Milano, la Lega Nord tenta di uscire dall’impasse politica con l’idea (davvero coerente con lo scenario sociopolitico) dei ministeri a Milano. (questa loro la chiamano “proposta politica”)

Referendum – Zaia va a votare e invita al voto, Bossi disincentiva il voto domenica dopo aver visto i dati sull’affluenza. Solito scompiglio e solita mancanza di coerenza, spacciata per libertà di coscienza. 

19 Giugno 2011 – a Pontida la Lega Nord si ritrova al consueto meeting, dove continua mostrare baldanza a parole (soprattutto tenendo, sempre e solo a parole, sulle spine Burlesconi). L’analisi politica più rilevante di Bossi è: “non ci sono soldi, quindi basta guerra”. Come forza di governo, però, la Lega non fa un passo in questa direzione in parlamento, né ricorda agli elettori che la guerra in Libia l’ha votata lei. la strategia della Lega è questa: tutti i suoi esponenti, nelle tribune politiche, si dichiarano contrari, da Salvini a Tosi a Zaia; i suoi elettori, così, sono soddisfatti e imputano la responsabilità della guerra al governo, nel quale naturalmente sono anche loro. (Ma gli elettori leghisti non seguono le vicende politiche italiane e quindi dimenticano facilmente che gli stessi che sono contro la guerra hanno votato per la guerra? È questo è il tipico meccanismo leghista, che si qualifica, in tal modo, come forza di governo e di opposizione?)

forse è solo seguendo da vicino, con sguardo micrologico, questo fenomeno di quotidiana costruzione del consenso, che riusciremo a scalfirlo e farlo vacillare? io un po' ci credo.

Nessun commento:

Posta un commento