mercoledì 5 maggio 2010

UNA FOLLE INIZIATIVA

Ecco una pazza idea che sta per tramutarsi in realtà: ecco una allucinazione un po' visionaria che la mestizia dei tempi costringe la mente a partorire, e la pervicacia a sostenere. Circola in rete da un po' di tempo questo manifesto che riporto qui sotto, nato da italiani all'estero, che dal loro privilegiato decentramento vedono sotto un angolo diverso, e forse ancor più agghiacciante, ciò che noi viviamo ogni giorno, ogni ora. Un vecchio adagio diceva che la troppa vicinanza diventa sguardo pornografico, da voyer, quando si perde di vista l'insieme; i dettagli scabrosi della nostra insignificante e ottusa e sdrucita politica, che nel mare non traccia niente anzi nel mare sembra andare sempre più a picco, come un qualsiasi colabrodo rinsecchito, quei nostri dettagli che sono come scorie che ci colpiscono nella discarica Italia, bè, rischiano di farsi sempre più vicini, e di diventare il nostro elemento; così può anche accadere che persino i più vigili di noi non si accorgano più dell'insieme, e contemporaneamente prendano consuetudine con tale turpitudine. Questa è la forza dell'assuefazione.

Così questo manifesto nasce da ITALIANI ALL'ESTERO, che forse sono espatriati per necessità, forse per piacere, ma non certo per odio verso questo paese; altrimenti non proverebbero rabbia a vederlo sprofondare nelle sabbie mobili costanzodefilippiane, papiane e anche papiste (con tanta pace del carlocontismo, che nonostante la vocazione pedissequa non mima nemmeno la pochezza dell'ombra insostanziale di mediaset…). Forse questa azione folle nasce dall'estero perché per loro la visione globale è più semplice da tenere a fuoco, semplicemente perché loro nell'alterità ci vivono. Noi abbiamo bisogno di un grande e costante sforzo immaginativo e cognitivo, abbiamo bisogno di studio, pensiero e continua vigilanza, per rimanere desti e sfuggire alla narcosi; per noi è sempre più difficile tenere viva l'immagine di una Terra Altra che possa essere la nostra, perché da troppo tempo non ne abbiamo contatto diretto, perché da troppo tempo non la tocchiamo con mano, l'Utopia. È sparita senza lasciare traccia? Forse no, ma forse ci manca la voce per farla di nuovo parlare…

Questo manifesto, che pubblico qui sotto, mi pare che sia un imperativo. Venuto da migranti, da gente che l'altrove se l'è andato a cercare, è un appello- o almeno così lo leggo io- all'impegno per la costruzione di una differenza, di una alternativa del qui e ora, di una Utopia del Presente. Voglio ringraziare questi italiani all'estero di non essersi dimenticati di noi, e anzi di insegnarci, con questa iniziativa, che non dobbiamo smettere di provare a costruire un'Italia diversa, di fare sentire la voce della differenza; e di mostrare che le idee pazze portano con sé i germi del futuro, se si ha il coraggio di prenderle sul serio. Il manifesto è un appello affinché ritroviamo quel coraggio.


 

E la nave va: il manifesto

Siamo un gruppo di italiani/e che vivono a Barcellona. Insieme ad amici (non solo italiani) assistiamo seriamente preoccupati a ciò che avviene in Italia. Certo la crisi c'è anche qua, ma la sensazione è che la situazione nel nostro Paese sia particolare, soprattutto sul lato culturale, umano, relazionale.

Il razzismo cresce, così come l'arroganza, la prepotenza, la repressione, il malaffare, il maschilismo, la diffusa cultura mafiosa, la mancanza di risposte per il mondo del lavoro, sempre più subalterno e sempre più precario. I meriti e i talenti delle persone, soprattutto dei giovani, non sono valorizzati. Cresce la cultura del favore, del disinteresse per il bene comune, della corsa al denaro, del privato in tutti i sensi.In Spagna,  negli ultimi mesi, sono usciti molti articoli raccontando quello che avviene in Italia, a volte in toni scandalistici, più spesso in toni perplessi, preoccupati, sconcertati.Si è parlato dei campi Rom bruciati, dei provvedimenti di chiusura agli immigrati, delle aggressioni, dell'aumento dei gruppi neofascisti, delle ronde, dell'esercito nelle strade, della chiusura degli spazi di libertà e di democrazia, delle leggi ad personam.

Dall'estero abbiamo il vantaggio di non essere quotidianamente bombardati da un'informazione (??) volgare e martellante, da logiche di comunicazione davvero malsane.E allora: che fare? Prima di tutto capire meglio, confrontarci, quindi provare a reagire. Siamo convinti che ci siano migliaia di esperienze di resistenza, di salvaguardia del territorio, di difesa dei diritti, della salute, di servizi pubblici di qualità. E che vadano sostenute.

Al termine di un percorso che abbiamo appena iniziato, vogliamo quindi organizzare una nave che parta da Barcellona il 25 giugno 2010 e arrivi a Genova.

Sarà la nave dei diritti, che ricorderà la nostra Costituzione e la sua origine, laica e pluralista, la centralità della libertà e della democrazia vera, partecipata, trasparente: dai luoghi di lavoro alle scuole, ai quartieri, ai servizi, al territorio. Ricorderà che il pianeta che abbiamo è uno, è questo, questo è il nostro mare, di tutti i popoli. Che chiunque ha diritto di esistere, spostarsi, viaggiare, migrare, come ha diritto che la sua terra non sia sfruttata, depredata. Ricorderà che le menzogne immobilizzano, mentre la verità è rivoluzionaria.

Ricorderà che cultura e arte sono i punti più alti del genere umano, sono fonte di gioia e piacere per chi li produce e per chi ne beneficia, non sono fatte per il mercato.

Ricorderà che esistere può voler dire resistere, difendere la propria e l'altrui dignità, conservare la lucidità, il senso critico e la capacità di giudizio.

Creiamo ponti, non muri.

È un grido di aiuto e solidarietà, che vogliamo unisca chi sta assistendo da fuori a un imbarbarimento pericoloso a coloro che già stanno resistendo e non devono essere lasciati/e soli/e.

Non siamo un partito, non siamo una fondazione, non sventoliamo bandiere, tanto meno bianche. Siamo piuttosto un movimento di cittadini/e che non gode di alcun finanziamento.

Potete contattarci fin da subito all'indirizzo e-mail: contatto@losbarco.org


 

il manifesto si può scaricare dal sito http://www.losbarco.org


 


 


 

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